Quello che sto per scrivere sembra una barzelletta ma l'ho
vissuto in prima persona e se volete ho dei testimoni...
Prima lezione di punte di un gruppetto di ragazzine di prima
media. Arrivano tutte entusiaste con le scarpette nuove, allacciate più o meno
bene. Noto che ne manca una e chiedo alle compagne se è ancora in camerino. “Si
si maestra, è disperata perché non riesce ad allacciarle”.
Allora mi dirigo verso il camerino chiedendomi come mai
questa allieva non avesse capito come si allacciano le scarpette, visto che
chiaramente avevo dedicato dei minuti nelle lezioni precedenti per spiegare
loro come fare.
Bene... ecco qui come la mamma le aveva cucito i lacci.
La foto non è quella originale perché nel tempo l'ho persa ma avete capito bene: le aveva cucito insieme le scarpe!
Non sapevo se ridere o piangere...
Questo aneddoto mi ha fatto riflettere sul mio totale
fallimento di comunicazione in questo caso.
Molto spesso noi insegnanti diamo per scontati tanti piccoli
particolari legati al mondo della danza perché li consideriamo ovvi.
Mi piace molto responsabilizzare le allieve già da piccole. Saranno le mamme di domani e considero un buon investimento
di tempo dedicare qualche minuto a spiegar loro come cucire un paio di
scarpette (anche in una scuola privata dove fanno poche ore di danza alla
settimana e di conseguenza ogni istante è prezioso).
Alla frase “La mamma non mi ha messo le scarpe nella borsa”
rispondo sempre “Certo perché a danza non ci viene mica lei: sei tu che ti devi
ricordare!”.
Cerco di dare le comunicazioni riguardanti l'abbigliamento prima alle bimbe e poi ai
genitori.
Però molte volte con questo sistema il messaggio
originale viene fuorviato, un po' come nel gioco del telefono senza fili in cui
la parola detta all'inizio del gioco passa di orecchio in orecchio e
arriva alla fine della catena inevitabilmente distorta.
Da un po' di anni noi insegnanti abbiamo l'aiuto dei social e
di whatsapp. Un aiuto mica da poco perché con pochi click riusciamo a
inviare la comunicazione a tutti. E quindi vai con condivisioni di video su
come cucire le punte, le mezze, su come fare lo chignon....ma attenzione: il
fatto che la comunicazione arrivi non sempre procede di pari passo con il fatto
che venga letta, vista e recepita.
Inoltre cari colleghi ricordate sempre che le mamme di oggi
hanno una vita infernale.
Lavorano fino a tardi, devono seguire i figli nelle ottocento
attività post scolastiche, controllare i compiti, preparare cena, gestire la
casa, organizzare la spesa,... e quando finalmente i figli vanno a dormire si
mettono a cucire le punte per la ballerina di casa, magari pensando alla
riunione di lavoro del giorno dopo …
Da quando sono diventata mamma ho capito molte cose... e di
fronte a delle punte cucite come quelle nella foto mi sono fatta una gran
risata (insieme alla mamma in questione) certa che prima o poi ne combinerò una
simile con gli sport dei miei figli.
E ho imparato a controllare meglio che un messaggio per me
ovvio sia così per tutti!