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2020 e la pandemia dei corsi TIK TOK

Il 2020 sarà ricordato come l'anno della pandemia. Ma l'argomento di oggi non è il Covid. Entro ogni giorno in scuole di danza nelle quali affrontiamo un'epidemia per cui non bastano distanze, mascherine e disinfettanti. Sto parlando di TikTok! Le scuole di danza private sono subissate da richieste di mamme (e papà) che vorrebbero tanto iscrivere la loro fanciullina a un corso di questa brillante "disciplina". La sottoscritta, che vive in un mondo suo parallelo (non ho la tv in casa!), fino a qualche settimana fa manco sapeva cos'era.  Mi sono documentata. Ho scoperto su Wikipedia che è un social network nato in Cina (dove si chiama Douyin) nel settembre 2016 (ecco perché non ne sapevo nulla... nel settembre 2016 è nato il mio secondo figlio: ero impegnata!). Attraverso l'app si possono creare brevi clip musicali (max 1 minuto) con filtri ed effetti spettacolari. E' molto di moda tra gli adolescenti, alcuni dei quali sono diventati delle vere e proprie...

Sylvia: cosa c'è oltre il pizzicato

Tra dicembre e gennaio approda al Teatro alla Scala la versione di Manuel Legris del balletto Sylvia.

A questo balletto la mia mente associa subito variazione del pizzicato eseguita da Darcy Bussel



e il pas de deux dell'American Ballet Theatre con Martine Van Hamel e Patrick Bissell (1984).


Sono video che ho guardato fino alla nausea e variazioni che vengono regolarmente presentate in diverse versioni in qualsiasi concorso di danza classica. Ma del balletto intero si sa ben poco.

La sua prima versione, su musica di Léo Delibes, fu coreografata nel 1876 da Louis Mérante, che all'epoca era primo maitre de ballet dell'Opera de Paris e a quanto sembra anche un notevole scocciatore per il povero Delibes, a cui chiedeva continuamente arrangiamenti della musica per meglio adattarla alla sua coreografia.
Musica però che fu l'unica componente del balletto salvata dalla critica, perché le coreografie non si rivelarono indimenticabili, le ballerine erano vestite da cacciatori (cosa che all'epoca non venne apprezzata) e la prima ballerina (Rita Sangalli) fu ricordata per la magnifica interpretazione a cui però sembra non si accompagnasse un'altrettanto spettacolare tecnica.
Tchaykowsky stesso disse che era "il primo balletto in cui la musica non costituisce solo una parte primaria, ma l'unico interesse" e che "se avessi conosciuto questa musica solamente dopo poco certamente non avrei scritto il Lago dei Cigni" (BRIVIDO LUNGO LA SCHIENA: ci è andata bene!).

Margot Fontaine - Sylvia ballettoIl successo per Sylvia arrivò nel 1952 e fu merito di un sogno. Sembra infatti che nel 1946 Sir Frederick Asthon abbia sognato Delibes in persona che gli affidava l'incarico di riportare in vita il suo balletto. Che si fosse mangiato la sera prima non lo so, ma dobbiamo tutti ringraziare quella digestione notturna se ora possiamo ammirare questo balletto.
Organizzò la coreografia come una celebrazione a Margot Fonteyn, che all'epoca era già amatissima, e fu un successone.

Purtroppo non ho trovato dei video ma vi posto una foto dell'epoca.

La storia è basata sull'Aminta di Torquato Tasso, un dramma pastorale in cui la bella ninfa Sylvia viene rapita dal malvagio cacciatore Orione e dopo peripezie di ogni genere riesce a riunirsi al suo amato pastore Aminta.

La versione che andrà in scena alla Scala è firmata da Manuel Legris, che ha lavorato insieme a Jean-Francois Vazelle per snellirne la drammaturgia. Vi posto il promo ufficiale


Cercherò di andare a vedere perché sono molto curiosa. E voi?

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