In questo periodo è facile riconoscere le insegnanti di danza. Hanno l'aria sempre assente, rischiano un incidente stradale mentre cercano di annotare su uno scontrino che hanno trovato in borsa il titolo di un brano sentito alla radio, saccheggiano i supermercati con gli articoli di carnevale più svariati...
In parole povere stanno preparando il saggio di fine anno, attività che richiede notevoli capacità logistiche, oltre che artistiche.
Bisogna trovare una location che abbia la giusta capienza di pubblico, un palcoscenico adatto alla performance da svolgere e che non costi troppo; pensare alle luci, ai costumi, alle musiche, alle coreografie, alla biglietteria, alla Siae, alle sistemazioni nei camerini, alla scenografia, alla prevendita dei biglietti, .... insomma: un bel lavoro!
Esistono molti tipi di saggio diversi: il saggio con una trama (inventata o estrapolata da qualche libro), il saggio che riprende un balletto classico, il saggio che presenta gli esercizi della lezione tutti concatenati in progressione tecnica,.. ce n'è per tutti i gusti.
Personalmente non credo che un modello sia meglio di un'altro. Dipende dagli allievi che si hanno e da cosa si vuole far vedere del lavoro svolto durante l'anno.
Però mi sento di dare alcuni consigli su errori che sarebbe bene evitare:
1)
Il saggio fiume. E' un saggio che ha la durata di 3/4 ore minimo, in cui i pezzi si susseguono uno all'altro senza sosta. Dopo la prima ora e mezza si vedono i padri in sala che iniziano a giocare col telefonino. Dopo le prime due ore cercano di fuggire a prendere una boccata d'aria con un pretesto qualsiasi, mentre la moglie li inchioda alla sedia al grido di "Ma che scherzi? Nel prossimo pezzo c'è la bimba".
Capisco perfettamente la voglia di far vedere i progressi degli allievi e dar loro la possibilità di esibirsi il più possibile, ma non c'è niente di peggio che stare sul palco e vedere una platea distratta o annoiata. Quindi consiglio il poco ma buono.
2)
Le musiche. Le scelte musicali sono fondamentali perché contribuiscono all'emozione percepita dal pubblico. Ritengo che l'esempio più lampante sia quello di Walt Disney: i suoi cartoni animati sono conosciuti in tutto il mondo anche grazie alle loro colonne sonore. Non avrebbe avuto lo stesso successo senza curare le scelte musicali.
Quindi sperimentazione va bene, ma occhio a coreografare su qualcosa di ascoltabile.
Prestate anche attenzione ai volumi, per evitare che un brano risulti molto più alto del precedente (tecnica che in caso di saggio fiume si potrebbe usare per svegliare la platea).
3)
Il saggio è di tutti. In ogni scuola c'è il talento e c'è chi fa più difficoltà, ma il saggio deve garantire a tutti la possibilità di mostrare con orgoglio i progressi fatti, siano essi piccoli passi o veri e propri grand-jeté. I saggi in cui ballano sempre i soliti 4- 5 allievi sono squilibrati. A questo proposito apro e chiudo una velocissima parentesi sugli insegnanti che ballano ai saggi. Scelta personale che io non ho mai voluto fare perché il palcoscenico in quel momento è per i miei allievi. Ho avuto le mie occasioni per ballare e non voglio rubare loro la scena.
4)
Costumi. Se avete visto su un catalogo o in un negozio un costume meraviglioso prima di acquistarne 22 per tutto il corso riflettete bene sulle fisicità delle vostre allieve. Il fatto che sul manichino o che a voi stia benissimo non sempre corrisponde all'immagine dello stesso vestito indossato dalle vostre ragazze (la foto è un po' estrema ma rende l'idea). Ho visto ragazze ballare chiaramente a disagio perché strizzate in tutù che non le valorizzavano. Inoltre anche se su 22 magari ne avete una sola più robusta pensate che l'attenzione del pubblico si catalizzerà su di lei. Magari si può trovare un tutù un po' più lungo o una tunica più morbida che valorizzi tutte le ragazze.
5)
Pazienza. Armatevi di una dose infinita perché il bello del teatro è che l'imprevisto è sempre in agguato. La protagonista si ammala, un vestito si rompe, il tecnico luci è in ritardo per le prove,.... Ve ne servirà tanta!
In bocca al lupo e buon lavoro a tutti!