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Scuole di danza e negozi per la danza. Il parere di "Artisti in Scena"
Tempo di inizio anno accademico, con lezioni di prova e tanti (si spera) nuovi allievi da vestire.
Si ma come e dove? Grande distribuzione o piccolo negozio? Due euro in più o in meno? Qualità o risparmio?
In tanti anni di insegnamento non ho ancora trovato la ricetta perfetta. Preferisco la qualità, ma spesso è difficile proporla alle famiglie che a inizio anno devono affrontare non poche spese per l'inizio della scuola e delle attività sportive dei loro pargoletti.
Noi insegnanti pretendiamo dal negozio di fiducia sconti e forniture in tempistiche record, ma cosa ne pensano i negozianti di noi?
Ho intervistato per voi Serena Ranfi, titolare del brand "Artisti in scena", solare e disponibile come sempre. Buona lettura!
Ciao Serena, ci racconti come è nata la tua attività?
"Artisti in Scena" nasce nel 2015 da un sogno: creare un posto magico dove chi entra può credere alla forza dei propri desideri.
Si concretizza come negozio nel 2016 a Savigliano, offrendo alla propria clientela, oltre ai classici prodotti, servizi come cucitura lacci scarpe, realizzazione costumi ed accessori per gli spettacoli, capi d'abbigliamento dipinti a mano, cartoleria artigianale ed idee creative.
La volontà di diffondere l'amore per la propria attività porta a collaborazioni esterne con professionisti per promuovere l'arte in tutte le sue forme. Dopo tre anni di attività, arriva la decisione di trasferirsi di regione (ora siamo in Emilia Romagna).
Ogni cambiamento porta con sé la possibilità di nuovi inizi e così inizia il lavoro per realizzare la linea di abbigliamento Artisti in Scena ® .
Una piccola realtà contro la grande distribuzione. Nel mondo della danza è possibile e con quale strategia comune commerciale?
Sicuramente una lotta continua e quotidiana. Per offrire servizi che solo il "piccolo" può dare bisogna lavorare ogni giorno su qualità, professionalità e ricerca. L'esperienza nel settore fa la differenza, per saper guidare e consigliare negli acquisti. E' bello instaurare un rapporto di fiducia e confidenza con i propri clienti cosa che la grande distribuzione non può offrire.
Lavorare per le scuole di danza: quali sono le richieste più difficilmente esaudibili?
Riuscire a trovare la soluzione migliore per le divise scelte, mantenendo sempre un ottimo rapporto qualità prezzo.
Inizio anno e saggi: due momenti di fuoco sia per noi che per voi. Quanto tempo prima sarebbe meglio partire con la programmazione per non arrivare con l'acqua alla gola?
Per quanto riguarda l'inizio dell'anno accademico consiglio di informarsi tra la fine di agosto e l'inizio di settembre per ricevere i preventivi, se invece si hanno le idee chiare dall'anno precedente si può iniziare a fare un pre-ordine anche a giugno.
Per il saggio di fine anno l'ideale sarebbe tre mesi prima, in quanto le aziende faticano sulla consegna dei capi nei tempi stabiliti.
La vendita al dettaglio a privati. A parte scarpe e calze quali sono i prodotti più richiesti?
L'abbigliamento dedicato al tempo libero da indossare anche fuori dalla sala, ormai vere e proprie linee di moda del settore.
La tua linea dipinta a mano. Come coniugarla con le esigenze di una divisa per le scuole?
Si possono realizzare diversi articoli: t-shirt, pochette (ottime come porta forcine, retine, trucchi...) sacche.
Non essendoci grafiche preimpostate si può lavorare insieme per coniugare logo e nome della scuola. In questo modo verrà realizzato un prodotto unico e personalizzato.
Quale ballerina/ballerino ameresti avere come testimonial del tuo brand?
Il sogno nel cassetto? Vestire il corpo di ballo del Musical "Notre Dame de Paris" Opera di cui mi sono innamorata da ragazzina.
Se invece devo pensare ad una singola Artista... Elena D'Amario, trovo unica la sua dote di regalarsi sul palcoscenico.
Cosa ami e cosa odi di più del tuo lavoro?
Amo praticamente ogni aspetto! Dal cucire lacci alle punte la sera tardi, a creare nuovi prodotti.
E' emozionante vedere sul palcoscenico i vestiti ed accessori realizzati per un saggio... anche se ti hanno fatto diventare matta per mesi!
La parte più difficile da gestire si ricollega al discorso grande distribuzione... non tutti capiscono la differenza con il "piccolo". Ad esempio, tre anni fa, una cliente preferì comprare in una grande distribuzione un paio di mezze punte, spendendo tra l'altro un euro in più, per avere tra le mani delle calzature incollate e cucite talmente male che i topini di Cenerentola avrebbero sicuramente fatto meglio ad occhi chiusi. Questo per dire che la grande distribuzione crea l'illusione di buoni prodotti a basso costo; la Danza non è sport da "corsia", ma Arte e Sogno.
Per chi vuole sognare con Serena allego il link al suo nuovo catalogo.
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